È appena scendi dall’aereo che da Atene ti porta a Samos che capisci di essere a un passo dall’Oriente (Leggi di più...).
I profumi, i colori, ma soprattutto il caldo secco e piacevole che ti
accolgono, ti accompagnano subito in un’altra dimensione, quella di
un’isola dove le spezie sono l’ingrediente base di ogni piatto, dove il
caffè – il freddo espresso – si gusta con calma comodamente seduti,
magari davanti al mare, e dove la gente ti accoglie sempre con il
sorriso esclamando kalimera, buongiorno, o kalispera, buonasera. Samos,
nell’arcipelago delle Sporadi, è una delle isole greche più vicine alla
Turchia, appena un chilometro di distanza.
Per questo negli ultimi mesi è passata alla cronaca non tanto per il suo mare cristallino e le spiagge incontaminate, quanto piuttosto per essere il punto di approdo di molti profughi diretti in Europa, che dalle coste dell’Anatolia raggiungevano l’isola a bordo di gommoni o imbarcazioni di fortuna. «La scorsa estate ne arrivavano centinaia al giorno – ha detto il sindaco dell’isola Michalis Angelopoulos che abbiamo incontrato durante un viaggio stampa organizzato dall’ente ellenico per il Turismo, in collaborazione con il comune di Samos – ma adesso, dopo l’accordo sui migranti tra Europa e Turchia, l’emergenza è finita e i flussi si sono interrotti».
Il turismo locale ne ha purtroppo risentito molto: «Rispetto allo scorso anno – precisa ancora il sindaco – registriamo un calo di presenze del 38%, ma speriamo in una ripresa nei prossimi mesi: le previsioni fino a ottobre sono positive, contiamo sulle prenotazioni last minute, soprattutto dall’Italia, e sui visitatori greci».
Secondo Kyriaki Boulasidou, direttrice dell’ente ellenico per il Turismo, le notizie sui migranti a Samos sono state a volte esagerate: «Ora le persone devono sentirsi libere di poter tornare in vacanza su quest’isola, una delle perle dell’Egeo dove i profughi ormai non arrivano più». Visitando Samos, patria del matematico e filosofo Pitagora, ti accorgi di come sia davvero un paradigma di bellezza che unisce montagna, macchia mediterranea, mare limpido e cristallino a pittoreschi villaggi e importanti siti archeologici. Di sassi o di sabbia le spiagge sono spesso ricavate in piccole baie circondate da folta e lussureggiante vegetazione: tra le più belle ci sono Potami, Tsamadou o Lemonakia sulla costa settentrionale. Lontani dalla movida di Santorini o Mykonos, qui si può respirare “la vera Grecia” in paesini come Pythagorio, uno dei più romantici dell’isola dove i kaiki, le tradizionali barche da pesca elleniche, sono attraccate al porto, o come Kokkari con i suoi vicoli stretti, le casette bianche e tanti, deliziosi caffè sul lungomare.
«Vogliamo rilanciare l’immagine di Samos e far conoscere le sue bellezze a tutto il mondo – continua il sindaco – per questo stiamo investendo in molti progetti tra cui l’incentivazione del turismo congressuale (l’anno prossimo si terrà qui una sessione del Consiglio europeo) e di quello di montagna attraverso la valorizzazione dei nostri villaggi, ben 33 diversi nell’entroterra».
Non solo mare, ma trekking, buon vino e ceramica
Conosciuta anche per la folta vegetazione, Samos non offre ai turisti solo mare limpido e spiagge bianche. Per gli amanti del trekking, oltre al costume da bagno vanno portate le scarpe da tennis perché sull’isola ci sono numerosi percorsi con scorci mozzafiato, sentieri rilassanti o avventurosi a seconda dei gusti. Uno dei più suggestivi è quello che parte dalla spiaggia di Potami, vicino la città di Karlovasi e che segue, tra alberi secolari e ponticelli in legno, il corso di un fiume: i più temerari potranno immergersi nell’acqua fresca e risalire la corrente fino alle cascate dove è possibile fare il bagno.
Dopo una giornata a nuotare o a passeggiare c’è tempo per un buon bicchiere di vino bianco locale: si narra che Antonio e la regina Cleopatra, qui in luna di miele, ne rimasero inebriati. Leggenda a parte sull’isola si produce il famoso Moscato di Samos, vino dolce con denominazione di origine controllata, in quattro varietà esportate in 23 paesi. Dal sapore fruttato e liquoroso può essere servito come aperitivo, con il dessert o come ingrediente del “Samos Mojito” il cocktail dell’isola.
Da non perdere la visita al Museo del vino, vicino al capoluogo Vathy, dove è possibile degustare i bianchi locali. Oltre che per il vino sin dai tempi antichi Samos è nota per la ceramica: uno dei souvenir locali, lavorati ancora artigianalmente, la “coppa di Pitagora” nasconde un segreto: se il liquido versato sale oltre il limite tracciato si versa tutto a terra. «Nessuno – diceva Pitagora – deve bere più degli altri».
Di Elisa Esposito
Foto di Nikos Anastasiou